LA LEGGENDA DELLA GIUBIANA
Ogni ultimo giovedì di gennaio, in Brianza, prende vita una delle tradizioni più suggestive della cultura popolare: il rito della Giubiana.
Questa leggenda, affonda le sue origini nei riti propiziatori precristiani, legati al ciclo delle stagioni e alla fertilità della terra.
La protagonista di questa tradizione è la Giubiana, una figura simbolica rappresentata da un fantoccio di paglia e stracci che incarna le paure, le difficoltà e i mali dell'anno passato.
Paesi che vai leggenda che trovi, per alcuni era una strega dalle lunghe gambe che viveva nei boschi e usciva durante le notti invernali per spaventare i bambini o rubare nei villaggi, mentre da altre parti, come a Cantù, il fantoccio rappresenta la donna che durante la guerra tra Como e Milano, consegnò le chiavi della città ai nemici.
Ma il suo significato va anche oltre il terrore: la sua figura rappresenta il rigido inverno e le avversità, che vengono simbolicamente bruciate in un grande falò per augurarsi un anno nuovo prospero e ricco di speranza
Il fuoco diventa così simbolo di purificazione e rinascita, brucia la Giubiana, segnando la fine dell'inverno e il ritorno della luce.
Nonostante il passare del tempo, la leggenda della Giubiana continua a vivere in Brianza, non solo come un rito tradizionale, ma anche come un'occasione per riscoprire le radici culturali del territorio. Il falò e le storie raccontate intorno al fuoco sono momenti di aggregazione che uniscono le comunità, mantenendo vivo un patrimonio culturale di grande valore.